
Autunno
Poema di Taddeo Vandesburg ***
Sembra di camminare su strade deserte lungo viali alberati carichi di foglie secche, pronte a staccarsi. Come in quei film: un lungo viale alberato nella grande città, è la fine del film lo senti dalla gola che si stringe capisci che è finita. L’uomo, si stringe nel cappotto di lana alzando le spalle, e i suoi pensieri si alzano verso il cielo con piccole spirali di vapore. È la fine. Archi che risuonano che stridono, che vibrano leggeri nel vento del ricordo. E le foglie gremite sugli alberi si scaricano, improvvisando una danza. Il cuore si stringe anch’esso s’accartoccia e danza nel vento tra le spirali dei pensieri tra la lana del cappotto nel cielo plumbeo che mette pioggia. È l’autunno carico di inquietudine malinconico, immobile, incapace. Silenzioso si aggrappa, con mille ganci che strappano verso il basso, al cuore. Ghiaccio, che stilla lacrime invisibili foriero dell’inverno. L’autunno, è nell’aria solitudine, ha la voce roca di un cantante triste che racconta la vita in una lingua straniera. L’uomo nel cappotto si dissolve all’orizzonte gli alberi sono vuoti i pensieri sono volati. Il cielo, un ultimo raggio Osmanto ultime note di un pianoforte malinconico, l’essenza stessa del ricordo. Autunno



One Comment
Taddeus
Grazie mille 🙏